Disney – The Lion King – Circle Of Life (Elton John)Per seguirci … clicca :
Foto :
Minnie si appresta alla sua prima esperienza in terre nordiche, è stata appena
tagliandata con 11.780, dotata di nuove gomme Metzler Tourance,
arricchita di piccoli ritocchi da stalla
– una nuova piastra in alluminio trattato (anodizzazione di indurimento e colorazione,
la renderanno inattaccabile ai graffi ed alle macchie)
– una reggetta in acciaio tagliata la laser e verniciata di nero per trattenere un
contenitore da 500gr all’ interno della pancia dx ant. (esiste un apposito spazio )
– allargamento del cavalletto laterale con aposita piastra TOuratech
– Paramani rialzati ( original Bmw) per una migliore aerodinamicità sui bracci
e protezione sulle mani
04/08/2010 : Poggibonsi – Dessau – km 1.140
praticamente solo autostrada – escludendo la statale del Passo del Brennero tra Vipiteno ed Insbruck
preso uno scroscio d’ acqua al Cantagallo di Bologna, giusto per mettere le cerate e scongiurare l’acqua per tutto il resto della giornata,
Domani via verso il Baltico…………
05/08/2010 : Dessau -Markarid (Sweden) – km 646
Semplice trasferimento, sfilando Berlino (che merita un giro apposito )sino al porto
di Rostock, imbarco obbligato per Gedser (Dk) servono 50 €. complessivi ed 1 ora e 45′
di traversata prima di rimettersi in sella, nell’ attesa facciamo conoscenza di Michela,
romana/milanese trasferitasi a Monaco di Baviera dal suo ragazzo del luogo, hanno preso da poco
un GS ‘O8, ed hanno programmato una settimana nella Svezia del sud per il suo debutto.
Arriviamo velocemente a Copenaghen, ci sembra che l’ Europa sia sempre più allineata, vediamo
molti danesi che viaggiano all’ italiana, circa 10 – 20 km/ orari oltre i limiti, che in autostrada
adesso sono frequentemente di 120 ( sino a qualche hanno fa al max. 110 e tutti ligi alla regola !! )
Abbiano scelto di passare per il ponte di Malmoe, mai fatto prima con la moto, ( in auto nel 2001
– non contava !! ) e risalire un pò s
di Svezia per un migliore avvicinamento alla tappa di domani per Stoccolma, troviamo un bel
campeggio tipico svedese in riva al lago, ove prendiamo una Hitter, troppo cara per il suo
standard, ( ben 56,00 €. senza essere ben messa ), ma d’ altronde ne avevamo già scartata
un altra e non avevamo molta voglia di impazzire ancora a cercarne, dove non sapevamo.

06/08/2010 : Markarid – Stoccolma – km 500
Semplice trasferimento lungo la E4, avvistamento della prima alce, oltre i soliti caprioli,
piccola divagazione su alcune stradine interne prima di arrivare a Stoccolma, ervamo in
netto anticipo.
Arrivati al terminal della Silja Line c’ è ancora il traghetto per Helsinki da imbarcare
(parte ogni sera alle 17,00 ) il tipo del chek-in mi dice che potremo fare il biglietto dalle 17,00
ma al momento di farlo troviamo solo il collega particolarmente scostante che mi preannuncia,
in malo modo, di mantenermi in fondo alla fila, !!
dopo le 19,00 vedremo ?! per questo biglietto, l’ attesa diviene antipatica, inganniamo il tempo
parlando con altri biker all’ imbarco ( è tipico, in attesa dei traghetti raccontarsi un pò il
proprio programma)), sono due finlandesi che tornano a casa dopo essere stati a provare
un pò di curve Austriache, finalmente arriva il nostro turno, anche grazie ad una gentile ragazza
che interessa al nostro caso, purtoppo non è in grado di assegnarci una cabina, dovremo
metterci in lista d’ attesa una volta a bordo, riusciremo cmq ad averne una dopo la partenza.
La nave oramai non è più un traghetto, si è oramai trasformata in una miriade di locali di
divertimento, ma soprattutto di una spaccio free di superalcolici dove i viandanti salgono
a fare opportune scorte altrimenti difficoltose a terra.
Noi apprezziamo il passaggio tra le mille isolette, certe volte veramente vicinissime , e
illuminate da un caldo tramonto.


07/08/2010 : (Stoccolma ) Turku – Savonlinna ( F ) – km 660 :
Sbarcati presto da Turko ci dirigiamo subito verso Helsinki, ove ci facciamo un giro veloce del
centro per le solite foto di rito, il tempo tiene, anche troppo !! proseguendo verso est, arriviamo
sino a leggere 35° sul display della nostra moto, l’ abbigliamento è messo a nudo di tutte le
imbottiture, le prese d’aria sono spalancate, ma basta fermarci per iniziare a soffrire,
lasciamo la direttrice per S.Pietroburgo quando oramai mancherebbero meno di 200 km,
(da casa sono quasi tremila, uno scherzo farci un saldo, ma Sandra non è di quest’ avviso !)
decidiamo di addentraci
sino ad Imatra la strada è terribilmente monotona, sempre dritta e piena di ammodernamenti
in corso, finalmente ci addentriamo nell’ interno, zona dei grandi laghi, mete del turismo locale
e sovietico lungo la strada 62 e poi la 38 in direzione di Sukala sono molto più mosse e
piacevoli, sui laghi si trovano campeggi, ma la tipologia è molto improntata al turismo stanziale,
cari e poco attrezzati per chi è solo di passaggio, spesso ci sono da fare vari km di sterrato
per portarsi in riva ai laghi in posizione isolata, noi ne abbiamo fatti una decina senza poi
sistemarci, i centri abitati sono piccoli paesi e non dispongono di strutture alberghiere sufficienti
ne moderne, ci siamo dovuti sistemare a Savonlinna, centro turistico importante, ma molto poco
caratteristico.

08/08/2010 : Savonlinna ( F ) – Rovaniemi – km 708:
Partenza sempre tardi! Sono quasi le nove, i ns. tempi di preparazione al mattino sono a dir poco
bradipi, uscendo dalla città lasciamo subito la 71 ( itinerario classico ) a favore della 471 che
attraversa l’ interno trai vari laghetti, intanto il GPS sembra morto, che le eccessive vibrazioni abbiano
avuto ragione dei cablaggi ??, dopo qualche decina di km, complice una sosta foto di Sandra,
controllo i cablaggi sulla batteria, sembra tutto a posto, ma è togliendo e reinserendo il fusibile
che il ns. Quest riprende a fare il suo dovere.


Riprendiamo il nostro cammino proseguendo sulla 477 dove ben presto ci troviamo su un tipico
sterrato di queste parti, largo, ben battuto, ma spesso ricco di brecciolino, quindi da prendere senza
entusiasmarsi troppo, una derapata con un mezzo da circa 500 a pieno carico equivarebbe ad
una sicura caduta !!!
Da Joensuu a Kajaani percorriamo la 5, circa 240 km di vera noia, allietati da circa 30° – 33°
Fortunatamente gli ultimi 300 km si percorrono sulla 78, una bella strada che inizia a portarci sugli
altopiani finnici, cambia l’ ambiente ed il tempo, adesso la temperatura è più gradevole, il cielo
si è fatto molto scuro ed un po’ di pioggia ci costringe ad utilizzare le cerate, si incontrano le prime
renne, ma ci regalano solo alcune frenate visto il meteo è difficile fare delle foto.
Arrivati a Rovaniemi riconosciamo subito la zona dei trampolini Olimpionici ove avevamo già
dormito nel 2001, adesso le strutture sono aumentate di numero, prendiamo una casetta carina
Completa di ogni confort – Sauna compresa
09/08/2010 : Rovaniemi – Kirkenes – km 536:
Cambio di rotta, piove di mattinata, si carica la moto tra uno scroscio e l’ altro, tutto grigio, quindi inutile sperare in un cambiamento, ci si muove sotto il diluvio, saranno solo qualche km prima di fare sosta al villaggio di Santa Klaus ma già bastano per fare gente allagando la sala di ristoro della shell di turno ( colazioniamoci auspicando di non divenire i pesci di Babbo natale) Facciamo ugualmente alcune foto di rito sul luogo, ma rinunciamo alle cartoline (che sarebbero state recapitate per Natale) per gli auguri perché troppo affollato già di primo mattino.

Riprendiamo il nostro cammino di buona lena, ma con occhio sempre vigile ai lati della strada, come solito da queste parti ogni tanto spuntano donderellanti renne in mezzo alla strada e considerato anche il bagnato, meglio attenersi ai limiti, più che altro pensiamo alla ns. incolumità.
L’ umido inizia a farla da padrone intorno alle nostre membra, quando incrociamo un gruppo di vespisti che ad occhio e croce sembravano ben più fradici di noi, che almeno all’ interno siamo asciutti, questo, insieme a condividere saluti con molti altri motociclisti ci induce a prendere ugualmente bene la situazione, ci si abitua e si apprezza anche una guida silenziosa quasi ovattata.
I paesaggi sempre più nordici meriterebbero la loro dose di foto, ma in queste condizioni è impossibile, quindi nonostante la partenza un pò lenta si arriva presto a lasciare l’ itinerario classico di tutti ( Caponord, che sia di andata o di ritorno ) e dopo i bei paesaggi di Ivalo ed Inari ci immettiamo sulla 971 per attraversare il cuore della terra dei Sami , cambia ancora lo scenario, abbiamo sempre laghi, ma non più le alte foreste finlandesi, bensì boschi di abeti molto radi tra loro e piccoli di dimensioni, quelli che rivediamo in vari documentari rappresentanti la stagione invernale quando la neve li ricopre per una gran parte della loro altezza.
Si ritorna adesso in Norvegia, recuperando un ora di fuso orario, un primo camping ci sembra molto retrò scendiamo a quello conosciuto di Neiden, ma lo troviamo oramai abbandonato come il relativo Motel, non rimane che arrivare a Kirkenes, ancora sotto un bel diluvio ci accontentiamo di un nuovo Motel pochi km prima dell’ abitato (nuova costruzione, prezzo ragionevole ed ambiente pulito ed ordinato), entriamo anche in paese, approfitteremo dell’ orario ragionevole per prelevare un po’ di contante con la ns. ricaricabile, notiamo anche che ci sono un paio di grossi alberghi anche di nuova costruzione ed elevato livello……….. il turismo russo sta dilagando, peraltro qui siamo proprio a pochi metri dal confine.

10/08/2010 : Kirkenes -Norkapp – km 583:
Questo è il giorno del rendez-vous, stavolta siamo fuori presto – non avevamo rimesso il fuso orario – approfittiamo per un girello nei dintorni di Kirkenes, un occhiata al confine russo e poi avviamo il percorso di rientro, 4.130 km ci hanno portato in cima alla Norvegia ma il rientro sarà più lungo sicuramente, la mattinata è soleggiata e la strada scorre veloce, un po’ di E6 e ci troviamoa Tanabru, ove si devia sulla mitica 98, tanto declamata dai nostri amici nordici Paolo ed Oscar, il primo approccio è traumatico perché troviamo un fondo stradale veramente impossibile, ondulazioni e buche con stingerebbero ad una velocita di 40 km/h, difficili da metabolizzare su una strada semi-deserta, fortunatamente dopo quasi un centinaio di km e tanti lavori in corso per il rifacimento totale


Del percorso la situazione migliore come i panorami e l’ ambiente che è veramente piacevolissimo.
Alcune renne ci ricordano che è sempre bene stare super concentrati sui bordi del manto stradale, il loro incedere in mezzo alla carreggiata è assolutamente imprevedibile. Ci troviamo ben presto a Lakselv e visto l’ orario decidiamo di proseguire verso Nordkapp, mancano quasi 200 km, quindi ci troveremo quasi alla rupe in fase di abbassamento delle luci.
L’ effetto è veramente straordinario dal momento che il cielo è quasi terzo, il vento stavolta ci ha dato una mano, la temperatura ottima, circa 12° – 14°, riforniamo ad Honnisvag ed iniziamo a salire, mancano soli 30 km alla rupe ma come ns. solito preferiamo prima sistemarci, l‘ idea è di sistemarci a Skarsvag, ove eravamo stati nel 2001, ( un piccolo tourist-hotel), ma arrivati al bivio
notiamo che le possibilità di Hytter si sono moltiplicate e ci facciamo ammaliare da una di queste con servizi all’ interno, ma soprattutto in ottima esposizione al sole di queste ore !!!
Scaricati i bagagli riprendiamo Minnie – sembra un altro mezzo con circa 50 kg. in meno, e soprattutto tutti concentrati nel suo baricentro – e ci dirigiamo verso la metà, ancora renne dovunque e Sandra scatta a ripetizione ( dovremo fare una bella cernita di foto !!! )
Arrivati al casello stradale paghiamo la gabella di 470 Nok ! chiedo se c’è un orario in cui si può andare sotto il globo con la moto ( ad esser sincero non mi interessa, e non lo farò cmq ), mi dicono che all’ una quando chiude la struttura sino alle 8,00 del mattino non ci sono problemi.
Ci sono pochi motociclisti, non molta gente,
riusciamo a fare delle foto quasi in solitario, ma il più bello e’ il panorama all’ orizzonte, questo mare particolarmente piatto e con una luce meravigliosa come in effetti non si apprezza altrove.


Ci tratteniamo un bel po’, scriviamo alcune cartoline ed osserviamo scendere il sole sin quando le nubi basse prendono il sopravvento sul tramonto, nel frattempo stanno arrivando frotte di turisti,
molti orientali, russi e finnici per lo spettacolo della notte, noi siamo già soddisfatti, abbastanza stanchi e l’ idea della nostra Hytter a questo punto ha il sopravvento.
10/08/2010 : Norkapp – Alta – km : 262:
Stamani abbiamo recuperato con un po’ di riposo in più, mettiamo in moto attorno alle 9,45,
andiamo a visitare Skargsav e poi saliamo lenti alla rupe facendo foto al bellissimo ambiente di questa zona,
che ci emoziona molto più della costruzione estrema di questa propaggine montuosa..
La struttura apre alle 11,00 ci sono alcuni motociclisti italiani, presupponiamo che sian il gruppo
Di un noto tour operator dalla pubblicità scritta su un furgone che probabilmente li segue come eventuale “scopa”.
Il bel sole ci induce a qualche altra foto, aggiorniamo la situazione internet del ns. blog e ripartiamo
Godendoci belle curve, sempre con attenzione alle solite renne,

faremo poca strada, fermandoci un
pò più presto del solito al Camping Alta Stand ( ottima struttura ) ove troviamo un appartamentino
di fianco ad altri due italiani di Torino, anche loro di rientro, anch’essi su GS adv.
– 12/08/010 : Alta – Ballagen – km 503:
Stamani ci siamo alzati con un sole stupendo, salutati i compari di mukka, abbiamo inforcato la E6, la zona è veramente ricca di scenari bellissimi, dietro ogni curva un nuova quadretto dipinto con mano felice ci costringe a varie fermate per le foto di Alp-ina, temperatura gradevole attorno ai 10° – 12°.
Km dopo km ci troviamo attorno alle 11 senza aver ancora ceduto alle tentazioni golose spesso presenti
Nei distributori, ma oggi abbiamo in programma una fermata speciale, in un luogo speciale indicatoci dall’ amico Paolo2145, in caffetteria posizionata in un luogo speciale per la veduta veramente unica che offre sull’ insieme di isolotti di Kvaengen, il posto si chiama Gildetun si trova lungo la E6 in una zona montagnosa un centinaio di km scendendo da Alta.
Serve una foto speciale, i cui diritti sono tutti di Paolo2145, perche l’ ha già proposta con tutte le sue moto passate per questo itinerario, la si compone don la nostra amata due ruote in prossimità di una pianta sulle cui ramificazioni si leggono distanze km e dietro la quale si immortala mare e ghiacciai nordici.
Attorno alle 18,20 decidiamo di fermarci, è la volta del Camping Ballingen, poco dopo Narvik.
– 13/08/010 : Ballagen – Mosjoen – km 469:
Partiti di buon’ora, il tempo è grigio ma la temperatura è sempre abbastanza alta, Minnie stamani
pennella delle belle traiettorie sulla E6 che in questo tratto è un susseguirsi di belle curve, al pari dei panorami,e proprio in una di queste ecco la bella sorpresa che speravi, ma che non ti aspetti, una femmina d’ alce con due piccoli.
Sandra sussulta, quasi in trance ( non riesce nemmeno a nominare cosa c’ era ) mi costringe ad una velocissima inversione, dobbiamo fare un passaggio a velocità contenuta, ma senza soffermarsi per sperare che non si allontanino a gambe levate, oramai abbiamo imparato che solitamente non fuggono per il passaggio di qualcuno, mentre percepiscono benissimo il soffermarsi.
A fare tutto ciò ci pensa una macchina che ci segue e che vedendoci fotografare qualcosa pensa bene di fermarsi proprio, infatti nel nostro ripassare nella direzione originaria di marcia vediamo fuggire gli animali.
Continua la bella mattinata con scenari veramente belli, ci montagne con forme veramente insolite che si specchiano in laghi azzurrissimi costellati di isolette, dove spesso sorgono rimesse dei pescatori che spiccano per i loro colori vivaci.
Dovunque pescatori all’ opera, in barca sui laghetti, oppure immersi con l’ acqua sino alla vita lungo tumultuosi fiumi dove praticano la tecnica della pesca a mosca.
Arrivati al traghetto per Bognes incrociamo una coppia di tedeschi con un GS 800 iper-accessoriato di borse, tris di alluminio – 2 rotoloni sulle borse laterali, – altro rotolo sopra il bauletto, altre due borse arrotolabili sui due paraserbatoio laterali ( e di due tanichette di benzina ), al vederlo mi consolo pensando che c’ è chi viaggia molto più carico di noi, e torno ancor più a convincermi che queste moto teutoniche sono dei veri muli in fatto di carico, ma soprattutto, anche con tanta soma sono sempre piacevoli da portare.
Non facciamo in tempo a finire la traversata che infiliamo le cerate per un bello scroscio, fortunatamente passeggero e che si affievolisce con poche decine di km, sul mezzogiorno siamo di nuovo con il sole e quasi 20°, transitiamo per il Circolo Polare Artico, ma oggi il nome non sembra appropriato vista la temperatura.
Nel nostro ridiscendere la Norvegia oltrepassiamo un po’ a malincuore alcuni punti di appoggio conosciuti come il camping Hittervitta, posto in modo spettacolare sul fiordo, poco dopo Mo I Rana, ma è troppo presto per fermarsi perché tanta è la strada che abbiamo da fare, quindi ci portiamo ancora avanti sino a Mosjoen.
– 14/08/010 : Mosjoen – Lom – km 709 :
piove da subito, partiamo sotto l’ acqua battente, oramai siamo abituati, forse troppo viene naturale un passo quasi da asciutto, ma mai fidarsi, infatti in una curva cade nella mia traiettoria una macchia anomala sull’asfalto,( forse gasolio o, più probabile un rattoppo del manto di quel miscuglio gommoso nero che è molto oleoso ) Minnie scivola via pari davanti e dietro per un mezzo metro, fortunatamente riprende aderenza quasi subito,dopo è sufficiente incrementare un po’ la piega – ma questo oramai lo posso fare nella fascia esterna della carreggiata che si vede normale come superficie, per completare la curva sfilando via cmq vicino al guard-rail ( insolitamente presente da queste parti )
Tutto questo per ribadire che bisogna sempre tenere un ampio margine di manovrabilità nella nostra guida
per avere un minimo di possibilità di correzione in caso di necessità. Nel caso specifico io avevo ridotto troppo questo margine di manovrabilità al punto da non poter – sul bagnato – cambiare nettamente la mia traiettoria in curva per evitare il problema!
E’ stato un evento fortunato, si può aggiungere che l’ insieme gomme – sospensioni hanno fatto il loro dovere, che comunque la velocità non era sostenuta, ma la regola di base è sempre quella di mantenersi un ampio margine di manovrabilità proporzionato alle situazioni specifiche del momento.
Il brutto tempo ci accompagna per tutto il Nordland, rinuncio quindi alla foto di rito al cippo che segnala il punto più alto di questo tratto di E6 ed insieme l’ ingresso in questa bella regione, dopo Grong la situazione inizia a migliorare, ma aumenta il traffico ed i limiti di velocità necessari nei vari centri abitati e sugli incroci.
In sostanza oramai da Steinkier passando per Trondhem sino ad Opdal si percorrono circa 200 – 250 km sempre incolonnati e da queste parti non se ne ha l’ abitudine ne la voglia.
Ritorna il buonumore continuando sino a Dombas nell’ attraversare l’ altopiano Snobretta – Drofjell ove i panorami sono bellissimi, oramai il sole ha completamente preso campo e ci accompagna sino a Lom, crocevia tra la mitica 55 e la 15 per Stryn che ci attende domani.
15/08/010 : Lom – Kinsarvik – km 461:
Gran bella giornata, il cielo terso mette di buonumore, ma ancor di più la nostra colazione che facciamo a Lom ( ci siamo passati quasi di proposito dopo l’ esperienza del 2008) alla panetteria del ponte, è un posto che vale da solo il passaggio in questo paesino molto noto per la sua antica Starwike e per la sua posizione di montagna al crocevia tra la 15 e la bellissima 55.
Il nostro artigiano aprirebbe alle 09,00 mentre quando arriviamo noi sono le 8 precise, ma lui capisce cosa desideriamo solo vedendoci mentre impasta il suo pane nella vetrina del suo negozio e ci fa segno di entrare
Ci sono in primo piano svariate tipologie di pane e di dolci, dietro il banco tutti i ripiani dove lievitano gli impasti e di lato più persone ne preparano ancora, viene subito una gentilissima signora che pazienta senza problemi di fronte alla nostra evidente indecisione sulla scelta delle prelibatezze.
Di fianco al laboratorio, la carineria
na saletta da tè, o da lettura (ripiani con libri di ogni genere a disposizione) dove ci può sistemare seduti su tavolini e divanetti sia per le consumazione , sia per la lettura, ed una parete completamente a vetri che diviene parete del fiume impetuoso che proprio di fianco crea una bella cascata sotto il ponte.
Se tutto ciò non bastasse, all’ aperto tavolini – tavola calda, dove in passato abbiamo già gustato del salmone arrosto………….. come non potevamo tornarci ??
quasi a malincuore ci decidiamo a partire, l’ itinerario consiste nel risalire tutta la 15 sino al bivio per Stryn ove deviamo per Geiranger, ma solo per salire in vetta al Dalsnibba, questa strada è fantastica, l’ ambiente è quello tipicamente di montagna della Norvegia, il sole ed l cielo terso fanno il resto.
Il lafo sulla strda in prossimita della deviazione per la nostra cima di oggi è di un blu ………… indescrivibile, paghiamo il biglietto e facciamo i 5 km di sterrato che sono necessari per la salita in vetta, ma in realtà è un via -vai di pulman stracarichi, meno male che il panorama sul fiordo ammantato di nubi vale il biglietto !
Ladiscesa verso Stryn è ancora in un fantastico paesaggio ————————————–
16/08/010 : Kinsarvik – Kristiansand – km 387:
la moto la carichiamo con il sole nel camping molto ben curato del luogo, partiamo presto per Odda viaggiando lungo la tortuosa e stretta stradina che costeggia il fiordo Hardangher, dove si coltivano frutti, in quantità con prevalenza di ciliegie e mele, ogni piccolo slargo della strada ( che spesso necessita di Passing-place come in Scozia) si possono travere tali prodotti in vendita direttamente dal produttore, ma è una vendita self-service, nel senso che ritiri la frutta e metti i soldi nella cassetta …. Attenzione non si prende la cassatta !!!
Dopo Odda foto di rito alle Voringfoss, le famose cascate gemelle, oramai una ripetuta frequente, ma da qui in avanti la montagna la si scorre tutta tra le nubi che discendendo la 9 divengono pioggia continua, allora l’ occasione ghiotta è ad Evje ove ricordavo una caffetteria molto caratteristica.
Infine non rimane che scendere a Kristiansand per cercare alloggio, ma tutti fanno questo alla sera, meno male che la sera prima avevo preso nota su internet di un piccolo hotel, un po’ anomalo dove abbiamo avuto l’ ultima camera !!
Una deliziosa costruzione del ‘700 completamente restaurata dai proprietari, sembrava di essere tornati in Irlanda, ambiente curatissimo, porcellane antiche e tutto disposizione compresa un’ attrezzatissima cucina di cui servirsi per la cena e la colazione – spettacolo !!
17/08/010 : Kristiansand – Quickborn (Hamburg) – km 492:
Non rimane che prendere il traghetto prenotato la sera precedente della fjordline, all’ imbarco altri motociclisti tra cui due coppie giessiste che ci stoppano per tutti i commenti del caso sui giri nordici,
sono alla prima uscita – 4 – 5 giorni tra Svezia e Norvegia del sud, poi ci pensa il mare grosso a troncare la discussione !!
La nostra Scandinavia 2010 in pratica si completa con l’ attraversamento della Danimarca sotto un diluvio a momenti veramente Universale specie quando viene integrato con del vento laterale che su un paio di viadotti ci fa veramente tremare un po’.
Per la sera facciamo sosta in prossimità di Amburgo a Quickborn dove ci concediamo una cenetta in un tipico ristorantino tedesco attrezzato Weissbiere
18/08/010 : Quickborn (Amburgo) – Tegernsee B307 – km 852:
Trasferimento Tedesco, spesso sotto l’ acqua, poco dopo Monaco decidiamo di tagliare attraverso le montagne per staccare dalla Autobhann e trovare un tipico gasthof dove fare sosta.
19/08/010 : Tegernsee B307 – Casa – km : 752
Dopo la bella sosta lungo la 307 per l’ Achenpass, a pochi jm dal confine Austriaco ripartiamo sotto una sttile pioggia che ci accompagnerà sino ad Innsbruck, dopoduchè
sole e km sino a casa